Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
| I media tradizionali, dopo Second Life hanno improvvisamente scoperto Facebook.
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E come nel precedente caso, ne parlano tutti giorni, rivelando che in Italia la diffusione è aumentata del 91% in poco tempo, che i responsabili delle risorse umane, leggi:
cacciatori di teste , (orribili entrambe le definizioni!) lo frequentano abitualmente per scoprire vizi e virtù dei candidati all'assunzione (per evitarlo è sufficiente consentire l'accesso al profilo solo ai tuoi
amici) . Un clamore ingiustificato che ha suscitato l'improvviso interesse di persone che si sono iscritte ed hanno iniziato a mandare richieste d'amicizia a tutti gli amici degli amici, partecipazioni ad eventi lontanissimi e adesioni a gruppi vari, ubriacati dalla novità. Ho fatto anche l'errore di accettare l'applicazione
Causes.
Non che non sia d'accordo con quelle che mi sono state segnalate da alcuni amici. Ma per la stessa causa (istruzione, legalità) mi sono piovute richieste d'adesione multiple. Ti iscrivi, entri nel compartimento stagno del gruppetto e tutto finisce lì.. Non è meglio una petizione di 150.000 firme su
Repubblica?
Scusate, ma mi sono stancato di distribuire e ricevere animaletti, piantine e gadgets come
surrogati d'affetto , preferisco avere 10 amici
veri (che naturalmente possono anche essere persone che
comunicano con me solo tramite internet) , piuttosto che 1.000
contatti su Facebook che per lo più sono solo
entità virtuali (a volte c'è gente che non conosco, che mi suggerisce altri amici..). Ho accettato solo
Babbo Natale perchè è un'idea originale e forse è la presenza più attiva e positiva del social network
. Ho covato per un po' questi dubbi sul mio effettivo interesse per Facebook, lasciando gruppi e rimuovendo applicazioni inutili e oggi scopro di non essere il solo a pensarla così.
Aghost è ancora più critico. Non disabilito l'account perchè ogni tanto qualche iniziativa interessante la trovo. Ma non si meravigli chi mi conosce e mi propone qualcosa cui non darò seguito. Preferisco questo blog: qui invece che con
gadget preconfezionati e commenti stringati posso esprimere quel che penso in maniera molto più completa ed articolata...ed ogni commento è sempre apprezzato!
Second Life dopo tanto clamore mediatico è caduto nel
dimenticatoio, non saranno gli incontri fra
3.000 iscritti di Facebook per una sera a cementare nuove durature amicizie. Presto anche questa mania si sgonfierà... A quando una bella pizzata con i 10 amici di sempre??
| Non è la prima volta che metto in discussione il mio reale interesse per Facebook ed in generale per gli altri social network, dove la tua partecipazione è limitata a brevi commenti ed addirittura rischia la censura dell'editore! |
Ci sono diversi aspetti che non mi convincono. Inizialmente i miei dubbi riguardavano
soprattutto la privacy. Ho provveduto a limitare l'accesso al mio profilo e ho bloccato quasi tutte le applicazioni di terzi che accedevano ai miei dati personali. Poi è uscita fuori (per poco) la notizia che tutti i miei contenuti appartenevano al social network. Fortunatamente hanno subito fatto un passo indietro, riconoscendo che era un'
idea assurda . Ora è scoppiato il nuovo
caso censura, ancora una volta riferito dal sempre attento
Guido Scorza. A che serve creare su Facebook gruppi per discutere di argomenti fondamentali come la
libertà d'espressione, se poi è lo stesso social network a disattendere le aspettative di chi lo anima?? Non sono quindi per niente d'accordo con chi afferma che il baricentro di internet si stia inesorabilmente spostando lì. Intanto, avere un blog personale dà molta più soddisfazione. Te lo scegli e configuri come ti pare, non sei vincolato da scelte aziendali che non puoi controllare neanche a livello estetico. E i contenuti che vuoi affrontare, come anche le
cause in cui credi li stabilisci liberamente, senza l'incubo che
dopo tanto lavoro ti chiudono il profilo senza neanche darti un preavviso! Certo, aderire a un social network è alla portata di tutti e quindi attira
masse sterminate di utenti, mentre aprirsi un blog implica qualche minima conoscenza d'informatica e richiede del tempo per aggiornarlo e seguirlo. Ma non credo che quest'ultimo
rischi l'estinzione. Anzi secondo me continueranno ad esserne aperti di nuovi e sempre più partecipativi e tecnologicamente all'avanguardia. Per seguire le discussioni in rete che ti interessano, funzionano benissimo i
feed RSS, non serve una confusionaria home (deprecata dal 90% degli iscritti,
semplicemente ignorati dall'editore) dove altri decidono quali interventi dei tuoi amici riportare e quali no, nè tantomeno servizi di microblogging come
Twitter da 140 caratteri o super-aggregatori da mille fonti, come
FriendFeed. La televisione e i giornali già ci impongono il loro punto di vista parziale. Internet una volta era terreno di libertà. Non vorrete finire tutti in un un recinto, solo apparentemente gratuito, dove siete
profilati e rivenduti a trance al mercato degli sponsor, facendo la fine di Fantozzi??