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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Alex (del 05/02/2007 @ 04:28:45, in TV e Video on-line, letto 2885 volte)
Io non guardo più la televisione generalista (eccetto qualche trasmissione su scienza e tecnologia e di informazione) nè il satellite o il digitale terrestre. Se cercate bene su DailyMotion , Google Video e YouTube
, utilizzando parole chiave come "science" , "arte" , "reportage" , "cosmos" , "mystere" , "Science-fi", "robot" , (ma la "nuvola dei tag" che restituiscono video interessanti è molto più ampia e man mano da questi si scoprono nuovi "filoni") , soffermando la vostra attenzione su video con durata dai
20 ai 60 minuti, trovate centinaia di documentari e telefilm (soprattutto in inglese e francese, pochi purtroppo in italiano) che sono il più delle volte di qualità , in quanto sono quelli che hanno attirato l'attenzione degli utenti, al punto di volerli inviare personalmente ai siti di videosharing. Ho trovato video interessantissimi sulle nanotecnologie, i robot, il funzionamento del cervello, i temi ecologici... serie di telefilm famose sullo spazio e tanti "misteri" curiosi. Dato che i link sono persistenti, è possibile salvarli nei preferiti, creando il proprio palinsesto e ritrovarli dopo mesi, vedendoli immediatamente in streaming e senza dover scaricare nè condividere nulla (a parte i tag)! Se scovate altre keywords utili per le ricerche in italiano, francese ed inglese e conoscete portali di videosharing con contenuti di qualità , oltre quelli citati , segnalatemeli che li aggiungo qui, prima che il giocattolo si rompa, come è riferito putroppo oggi su Punto Informatico e non sia più consentito vederli gratuitamente. Molti produttori hanno interessi in molteplici contesti: dai reality show, ai video musicali, ai programmi di intrattenimento, ai telefilm, ai documentari e possono condizionare fortemente la disponibilità di quei contenuti su web che possano interferire con gli altri media (ad esempio serie di telefilm non ancora trasmesse in tv in alcune nazioni e già disponibili su internet) , cercando soprattutto di proteggere i propri interessi nel settore televisivo tradizionale (finora l'unico ad assicurare loro ottimi profitti)... E chi si guarda più i miei grossi cugini e le isole dei dementi?? Via, via!!
Di Alex (del 27/01/2007 @ 12:32:12, in TV e Video on-line, letto 2433 volte)
Inizia a delinearsi parte del modello di business che YouTube attuerà. Nel caso di UGC (User Generated Contents) , il più grande portale di video sharing pagherà anche gli utenti che detengono i diritti sul file che inviano, come già fanno anche altri concorrenti (ad esempio Revver.com). Dopo YouTube , probabilmente tutti gli altri dovranno adeguarsi... compreso iTunes, che sta molto attento ai diritti sui files che vende, ma si occupa molto meno dei podcast che acquisisce e distribuisce gratis e che costituiscono un elemento importante del suo negozio online... Mi pare inoltre che i podcast audio siano l'unico tipo di file che non viene mai preso in considerazione come lavoro da retribuire, mentre non è così per i brani musicali e i video . Sarebbe seriamente da considerare la trasformazione dei podcast esistenti in videopodcast... come già sperimentato da qualcuno... Cosa ne pensate? In realtà basta una webcam e un programma di video editing (anche il semplice Windows Movie Maker è più che sufficiente) per cambiare "tipologia" . Fonte della notizia: Repubblica: YouTube condividerà i ricavi con chi pubblica i video online.
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