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Microsmeta Podcast #26 - Crisi PC, Android 4.0 key, Windows8 "truccato" da 7, RT/PRO, Blackberry Z10
Di Alex (del 10/02/2013 @ 13:54:05, in Microsmeta Podcast, letto 5136 volte)
Il 2012 è stato un anno di profonda crisi per il mercato dei PC desktop, notebook e netbook e per la prima volta dal 2001 il segno è stato negativo. Al punto che il totale degli utenti dei soli dispositivi Apple ha quasi superato quello degli utenti Windows!
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Contenuto dell'episodio:
La crisi del mercato dei PC desktop e notebook ed i dispositivi mobili che lo sostituiranno. Windows 8: come ripristinare l'interfaccia standard e start con il programma open source Classic Shell, Windows 8 Surface RT / Pro, chiavette con Android 4.0 da collegare direttamente all'LCD. FirefoxOS, UbuntuOS, Blackberry
La sigla "My Innocence" di HYPE
è rilasciata con licenza Creative Commons.
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Per approfondire gli argomenti trattati:
Chi ha comprato un PC o un notebook con Vista, ormai quattro o cinque anni fa, riesce ancora ad aggiornarlo a Windows 7 o 8, perché i requisiti hardware richiesti sono rimasti praticamente identici per farlo funzionare senza rallentamenti: 4 gigabyte di RAM, CPU dualcore, scheda video con DirectX 10. Dopo averci abituato ai form factor dei netbook, con un peso di un chilo e soprattutto un prezzo che dagli originali 400 Euro è sceso fino alla metà, migliorando la durata delle batterie e aggiungendo un decoder video hardware Full HD, gli utenti ora non sono più disposti a spendere molto di più per un notebook, anche perché quello che avevo di più, come le unità ottiche Blue-ray compresi, sono ormai obsolete, uccise dagli hard disk esterni da 2 e 3 terabytes e dall'archiviazione in rete grazie a servizi di Cloud pressoché gratuiti come Dropbox, Skydrive e Google Drive. Né tantomeno sono stati apprezzati i primi ultrabook che costavano troppo: 1000-1500 Euro e che, per le ridotte dimensioni e peso, non potevano offrire neanche una potenza di calcolo superiore a quella dei notebook di fascia alta. Nel 2013 i costruttori ci riprovano con ultrabook poco più pesanti e realizzati in plastica invece che in alluminio, ma con un prezzo decisamente inferiore di 700-900 Euro. Parallelamente. ma senza dimostrare neanche tanta convinzione, tutti i maggiori produttori stanno presentando tablet riconvertibili in notebook con Windows 8 Pro. Riuscirà l'introduzione dell'interfaccia touch a rivitalizzare un settore che dopo 11 anni per la prima volta mostra un segno negativo? Sicuramente, se gli utenti comuni ormai prediligono computer leggeri e poco ingombranti, negli uffici si continueranno comunque ad usare computer fissi, se non altro per la visualizzazione su comodi e grandi display.
ClassicShell, tradotto da Federico in italiano, trasforma Windows 8 in 7
Il PC quindi, come lo abbiamo conosciuto negli ultimi trent'anni, non sparirà completamente. In ogni caso, la direzione intrapresa dal mercato consumer dei dispositivi portatili tipo iPad ed Android sembra l'unica percorribile e Microsoft, pur con un grosso ritardo ha da poco presentato i nuovi Surface RT e Surface Pro, che però per il momento non sembrano abbiano riscosso l'interesse sperato, finora con un totale di dispositivi venduti sotto il milione (quando iPad4 lo ha totalizzato nel primo weekend...) . Nel mercato dei dispositivi mobili, oltre ad iOS e Android (che alcuni produttori hardware innovativi stanno cercando di spingere anche nel mercato desktop) e Windows Phone, è logico che tentino la nuova strada anche vecchi protagonisti dell'ormai obsoleto mercato desktop come FirefoxOS, che vedete nella developer preview al CES 2013
...altrettanto vorrebbero fare UbuntuOS e BlackBerry. Se l'inserimento di un terzo incomodo (Windows) già aveva fatto storcere il naso a diversi analisti di mercato, l'apparire di nuovi contendentI, in un mercato già saturo, sembra un azzardo da parte delle loro case produttrici. È vero che molti di essi utilizzano lo stesso hardware degli smartphone e tablet esistenti. Al punto che UbuntuOS, nella sua prima versione che vedete nel video inserito qui sotto, può essere installato sul Samsung Galaxy Nexus.
BlackBerry Z10 ha praticamente lo stesso hardware del Nokia Lumia 920, in modo da non dover riprogettare da zero i vari componenti, abbassando tantissimo i costi. Il problema però è che proprio non c'è spazio per tutti.
Se BlackBerry può contare ancora su tantissimi utenti affezionati che probabilmente, avendo posseduto un precedente dispositivo della stessa casa , saranno interessati all'acquisto della nuova versione, e Tizen, derivato dai progetti Maemo-Meego (Nokia) e Moblin (IBM) è sviluppato dal gigante Samsung, per Ubuntu e Mozilla-Firefox, che si sono da sempre cimentati sul versante del software, è un vero salto nel buio. Per convincere gli investitori e i produttori a dar loro appoggio, hanno presentato al CES 2013 i loro rispettivi sistemi operativi basati su Linux con largo anticipo rispetto al rilascio effettivo dei primi dispositivi che dovrebbe avvenire nell'ultimo trimestre del 2013. Per entrambi la prima impressione non è stata affatto male. Per risaltare sulla concorrenza, ogni nuova offerta cerca di far leva sulle caratteristiche che sono state apprezzate dagli utenti. Ecco apparire la barra Unity a scomparsa sul lato sinistro in UbuntuOS, ed un browser molto leggero con la gestione delle schede per FirefoxOS. Ma sicuramente fra tutti il più promettente sembra BlackBerry Z10, con un'interfaccia completamente ripensata rispetto alla precedente, nella quale spicca un display touch da 4.3 pollici capacitivo ed IPS, in grado di competere alla pari con gli ultimi dispositivi Apple ed Android. Bisogna dire che oltre a questo modello, BlackBerry per i nostalgici della tastiera fisica, che lo ha caratterizzato e distinto per anni. ha presentato anche il più tradizionale Q10. Ma è proprio l'ampio display del primo a consentire una organizzazione e visualizzazione dell'informazioni su schede sovrapposte e selezionabili tramite la semplice gesture dello scorrimento verso destra di un dito, o quella ad L rovesciata per tornare alla home a rappresentare un'innovazione interessante rispetto agli smartphone visti finora. Per essere in grado di affrontare la concorrenza, il BlackBerry può far girare le applicazioni Android, deve però ricorrere ad un emulatore che per il momento è molto lento, anche se già garantisce la disponibilità 70.000 titoli. Le applicazioni native sono tutta un'altra cosa, ma per il momento sono poche. Anche il sensore fotografico non è sicuramente il punto di forza del dispositivo, anche se offre prestazioni dignitose. Mentre in Inghilterra lo Z10 costerà 550 sterline, in Italia il prezzo annunciato è 699 Euro, ovvero 50 Euro in più che in UK e ben 100 € in più dei dispositivi android top di gamma e allineato quello dell'iPhone 5 i cui fan sono risaputamente gli unici disposti a spendere tanto per un oggetto cult. Bisognerà vedere quindi se almeno il nuovo BlackBerry riuscirà a recuperare la sua nicchia di appassionati.
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Chi ha comprato un PC o un notebook con Vista, ormai quattro o cinque anni fa, riesce ancora ad aggiornarlo a Windows 7 o 8, perché i requisiti hardware richiesti sono rimasti praticamente identici per farlo funzionare senza rallentamenti: 4 gigabyte di RAM, CPU dualcore, scheda video con DirectX 10. Dopo averci abituato ai form factor dei netbook, con un peso di un chilo e soprattutto un prezzo che dagli originali 400 Euro è sceso fino alla metà, migliorando la durata delle batterie e aggiungendo un decoder video hardware Full HD, gli utenti ora non sono più disposti a spendere molto di più per un notebook, anche perché quello che avevo di più, come le unità ottiche Blue-ray compresi, sono ormai obsolete, uccise dagli hard disk esterni da 2 e 3 terabytes e dall'archiviazione in rete grazie a servizi di Cloud pressoché gratuiti come Dropbox, Skydrive e Google Drive. Né tantomeno sono stati apprezzati i primi ultrabook che costavano troppo: 1000-1500 Euro e che, per le ridotte dimensioni e peso, non potevano offrire neanche una potenza di calcolo superiore a quella dei notebook di fascia alta. Nel 2013 i costruttori ci riprovano con ultrabook poco più pesanti e realizzati in plastica invece che in alluminio, ma con un prezzo decisamente inferiore di 700-900 Euro. Parallelamente. ma senza dimostrare neanche tanta convinzione, tutti i maggiori produttori stanno presentando tablet riconvertibili in notebook con Windows 8 Pro. Riuscirà l'introduzione dell'interfaccia touch a rivitalizzare un settore che dopo 11 anni per la prima volta mostra un segno negativo? Sicuramente, se gli utenti comuni ormai prediligono computer leggeri e poco ingombranti, negli uffici si continueranno comunque ad usare computer fissi, se non altro per la visualizzazione su comodi e grandi display.
ClassicShell, tradotto da Federico in italiano, trasforma Windows 8 in 7
Il PC quindi, come lo abbiamo conosciuto negli ultimi trent'anni, non sparirà completamente. In ogni caso, la direzione intrapresa dal mercato consumer dei dispositivi portatili tipo iPad ed Android sembra l'unica percorribile e Microsoft, pur con un grosso ritardo ha da poco presentato i nuovi Surface RT e Surface Pro, che però per il momento non sembrano abbiano riscosso l'interesse sperato, finora con un totale di dispositivi venduti sotto il milione (quando iPad4 lo ha totalizzato nel primo weekend...) . Nel mercato dei dispositivi mobili, oltre ad iOS e Android (che alcuni produttori hardware innovativi stanno cercando di spingere anche nel mercato desktop) e Windows Phone, è logico che tentino la nuova strada anche vecchi protagonisti dell'ormai obsoleto mercato desktop come FirefoxOS, che vedete nella developer preview al CES 2013
...altrettanto vorrebbero fare UbuntuOS e BlackBerry. Se l'inserimento di un terzo incomodo (Windows) già aveva fatto storcere il naso a diversi analisti di mercato, l'apparire di nuovi contendentI, in un mercato già saturo, sembra un azzardo da parte delle loro case produttrici. È vero che molti di essi utilizzano lo stesso hardware degli smartphone e tablet esistenti. Al punto che UbuntuOS, nella sua prima versione che vedete nel video inserito qui sotto, può essere installato sul Samsung Galaxy Nexus.
BlackBerry Z10 ha praticamente lo stesso hardware del Nokia Lumia 920, in modo da non dover riprogettare da zero i vari componenti, abbassando tantissimo i costi. Il problema però è che proprio non c'è spazio per tutti.
Se BlackBerry può contare ancora su tantissimi utenti affezionati che probabilmente, avendo posseduto un precedente dispositivo della stessa casa , saranno interessati all'acquisto della nuova versione, e Tizen, derivato dai progetti Maemo-Meego (Nokia) e Moblin (IBM) è sviluppato dal gigante Samsung, per Ubuntu e Mozilla-Firefox, che si sono da sempre cimentati sul versante del software, è un vero salto nel buio. Per convincere gli investitori e i produttori a dar loro appoggio, hanno presentato al CES 2013 i loro rispettivi sistemi operativi basati su Linux con largo anticipo rispetto al rilascio effettivo dei primi dispositivi che dovrebbe avvenire nell'ultimo trimestre del 2013. Per entrambi la prima impressione non è stata affatto male. Per risaltare sulla concorrenza, ogni nuova offerta cerca di far leva sulle caratteristiche che sono state apprezzate dagli utenti. Ecco apparire la barra Unity a scomparsa sul lato sinistro in UbuntuOS, ed un browser molto leggero con la gestione delle schede per FirefoxOS. Ma sicuramente fra tutti il più promettente sembra BlackBerry Z10, con un'interfaccia completamente ripensata rispetto alla precedente, nella quale spicca un display touch da 4.3 pollici capacitivo ed IPS, in grado di competere alla pari con gli ultimi dispositivi Apple ed Android. Bisogna dire che oltre a questo modello, BlackBerry per i nostalgici della tastiera fisica, che lo ha caratterizzato e distinto per anni. ha presentato anche il più tradizionale Q10. Ma è proprio l'ampio display del primo a consentire una organizzazione e visualizzazione dell'informazioni su schede sovrapposte e selezionabili tramite la semplice gesture dello scorrimento verso destra di un dito, o quella ad L rovesciata per tornare alla home a rappresentare un'innovazione interessante rispetto agli smartphone visti finora. Per essere in grado di affrontare la concorrenza, il BlackBerry può far girare le applicazioni Android, deve però ricorrere ad un emulatore che per il momento è molto lento, anche se già garantisce la disponibilità 70.000 titoli. Le applicazioni native sono tutta un'altra cosa, ma per il momento sono poche. Anche il sensore fotografico non è sicuramente il punto di forza del dispositivo, anche se offre prestazioni dignitose. Mentre in Inghilterra lo Z10 costerà 550 sterline, in Italia il prezzo annunciato è 699 Euro, ovvero 50 Euro in più che in UK e ben 100 € in più dei dispositivi android top di gamma e allineato quello dell'iPhone 5 i cui fan sono risaputamente gli unici disposti a spendere tanto per un oggetto cult. Bisognerà vedere quindi se almeno il nuovo BlackBerry riuscirà a recuperare la sua nicchia di appassionati.
Di Alex (del 07/02/2013 @ 14:26:31, in Nuove Tecnologie, letto 3090 volte)
Prima o poi i produttori rinunceranno a realizzare smartphone o phablet sempre più grandi per migliorarne la fruibilità. Da 4, 5 sono arrivati a 6.1 pollici e non fosse per la leggerezza e lo spessore ridotti, come dimensioni iniziano a ricordare i primi cellulari di 20 anni fa! Le interfacce vocali sono la prossima vera frontiera nell'interazione con i device mobili.
Un produttore leader da decenni, come Nuance, non poteva certo sottrarsi a questa avvincente sfida. Nina è molto facile da consultare, dalle richieste più semplici con poche parole degli stessi utenti che li conducono nella posizione o pagina desiderata, sino ad una conversazione con la possibilità di più turni di domanda-risposta e dialoghi contestuali. Il dialogo conversazionale richiede un insieme complesso di tecnologie che lavorano insieme per offrire un’esperienza d’uso efficace e coinvolgente. Nina astrae la complessità con i servizi che mette a disposizione, offrendo interazioni molto naturali ed intuitive! Trasforma le applicazioni mobili di un iPhone o di un Android in potenti strumenti in grado di coinvolgere i clienti, mettendoli in condizioni di servirsi da soli e di ottenere immediatamente i risultati ricercati, sia che si tratti di pagare un conto, di modificare o aggiungere un servizio, oppure semplicemente di ottenere una data risposta. Sul grande potenziale "parlano" bene questi 2 video
Nina integra tecnologie diverse: Speech Recognition, TTS (text-to-speech), biometria vocale e comprensione del linguaggio naturale (NLU, Natural Language Understanding) ed è compatibile con gli smartphone e le tablet Apple e Android 4.1, in ben 38 lingue. È la prima soluzione che offre un tool di sviluppo SDK aperto, consentendo l'integrazione delle funzionalità d'assistente virtuale nelle app per dispositivi mobili esistenti.
Un produttore leader da decenni, come Nuance, non poteva certo sottrarsi a questa avvincente sfida. Nina è molto facile da consultare, dalle richieste più semplici con poche parole degli stessi utenti che li conducono nella posizione o pagina desiderata, sino ad una conversazione con la possibilità di più turni di domanda-risposta e dialoghi contestuali. Il dialogo conversazionale richiede un insieme complesso di tecnologie che lavorano insieme per offrire un’esperienza d’uso efficace e coinvolgente. Nina astrae la complessità con i servizi che mette a disposizione, offrendo interazioni molto naturali ed intuitive! Trasforma le applicazioni mobili di un iPhone o di un Android in potenti strumenti in grado di coinvolgere i clienti, mettendoli in condizioni di servirsi da soli e di ottenere immediatamente i risultati ricercati, sia che si tratti di pagare un conto, di modificare o aggiungere un servizio, oppure semplicemente di ottenere una data risposta. Sul grande potenziale "parlano" bene questi 2 video
Nina integra tecnologie diverse: Speech Recognition, TTS (text-to-speech), biometria vocale e comprensione del linguaggio naturale (NLU, Natural Language Understanding) ed è compatibile con gli smartphone e le tablet Apple e Android 4.1, in ben 38 lingue. È la prima soluzione che offre un tool di sviluppo SDK aperto, consentendo l'integrazione delle funzionalità d'assistente virtuale nelle app per dispositivi mobili esistenti.
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