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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Alex (del 08/02/2007 @ 04:34:47, in Internet - Web 2.0, letto 2342 volte)
Su Wikipedia l'argomento Web 3.0 è stato cancellato e non è possibile reinserirlo. Perchè?? http://en.wikipedia.org/wiki/Web_3.0
Stavo per iniziare un'analisi degli elementi che costituiranno il web semantico, quando su internet ho trovato questa presentazione: Introduzione al Web Semantico. E' un ottimo contributo per fissare i punti chiave per una discussione sul tema e fornisce anche indicazioni sui linguaggi e le risorse disponibili in rete.
PS: incredibilmente ho delle difficoltà sia con IE6 che con Firefox 2 a utilizzare l'interfaccia di questo sito...! La pagina si blocca usando le frecce "avanti" e "indietro" dei browser e "aiuto" mi da un errore! Il metodo migliore per passare al punto successivo è cliccare col pulsante sinistro del mouse sulla pagina. I contenuti però sono interessanti.
Stavo per iniziare un'analisi degli elementi che costituiranno il web semantico, quando su internet ho trovato questa presentazione: Introduzione al Web Semantico. E' un ottimo contributo per fissare i punti chiave per una discussione sul tema e fornisce anche indicazioni sui linguaggi e le risorse disponibili in rete.
PS: incredibilmente ho delle difficoltà sia con IE6 che con Firefox 2 a utilizzare l'interfaccia di questo sito...! La pagina si blocca usando le frecce "avanti" e "indietro" dei browser e "aiuto" mi da un errore! Il metodo migliore per passare al punto successivo è cliccare col pulsante sinistro del mouse sulla pagina. I contenuti però sono interessanti.
Di Alex (del 14/02/2007 @ 02:37:10, in Internet - Web 2.0, letto 2840 volte)
In questo momento molte startup americane come Veoh e FilmLoop
sono in pieno fermento. Come è possibile leggere in questo articolo su Techrunch o in quest'altro , entrambe stanno cercando di modificare la loro offerta per centrare le aspettative degli utenti e proporsi come valida alternativa a YouTube e GoogleVideo, anticipando, come nel caso di Veho, progetti innovativi come Joost per quanto riguarda le tecnologie adottate, ovvero il p2p. E
questo nonostante le major stiano aumentando le pressioni sui principali siti di videosharing per indurli a rimuovere i contenuti di cui detengono i diritti, come riferito oggi da Punto Informatico. E in Italia? Nessuno osa investire in qualcosa di innovativo, a parte timide iniziative come quella di Repubblica, che propone Tua Tv come una delle tante sezioni del portale. Spesso ho sentito dire che il mercato italiano è troppo ristretto per attirare grandi investimenti. In realtà si potrebbe cercare di agire su due fronti:
1. Creare qualcosa di veramente innovativo ed offrirlo in varie lingue, (non necessariamente anche in italiano) , in modo che il bacino di utenza sia il più largo possibile. Le venture capital americane non fanno differenza se il team di sviluppo è localizzato in Italia piuttosto che negli States, l'importante è che il prodotto funzioni. Il tutto finalizzato alla vendita del contenitore, una volta lanciato, a qualche investitore estero. La concorrenza però, come abbiamo visto all'inizio, è enorme in questo caso ed emergere è realisticamente quasi impossibile.
2. Concentrarsi su di una offerta esclusivamente per il mercato nazionale. Ad esempio sto pensando ad un portale di video nel quale siano presenti solo contenuti in italiano, assolutamente selezionati e di qualità, in modo da costituire una valida alternativa alla TV generalista e satellitare, senza dipendere da essa (ovvero linkando solo video prodotti dagli utenti, non cannibalizzati dai media tradizionali). In pratica sarebbe la creazione di una vetrina nazionale per corti cinematografici, film indipendenti, video musicali di gruppi italiani senza etichetta, documentari, tutti sotto licenza Creative Commons . Una serie di canali che offrano video on demand ospitati sulle piattaforme di videosharing esistenti. Una specie di selezione "manuale" e ragionata dei migliori contenuti italiani con recensioni dettagliate e la possibilità per gli utenti di commentarli online, classificati con rigore da moderatori qualificati, invece che in maniera automatica ed approssimativa dagli algoritmi basati esclusivamente su folksonomies. Proprio perchè in generale tutti i contenuti che si trovano nei grandi portali di videosharing sono prevalentemente in inglese, francese, giapponese e tedesco, creare qualcosa di specifico per il nostro paese secondo me potrebbe avere successo e in quest'ultimo caso non servirebbero grossi investimenti, ma tanto lavoro di selezione e realizzazione di un'interfaccia semplice e gradevole!
1. Creare qualcosa di veramente innovativo ed offrirlo in varie lingue, (non necessariamente anche in italiano) , in modo che il bacino di utenza sia il più largo possibile. Le venture capital americane non fanno differenza se il team di sviluppo è localizzato in Italia piuttosto che negli States, l'importante è che il prodotto funzioni. Il tutto finalizzato alla vendita del contenitore, una volta lanciato, a qualche investitore estero. La concorrenza però, come abbiamo visto all'inizio, è enorme in questo caso ed emergere è realisticamente quasi impossibile.
2. Concentrarsi su di una offerta esclusivamente per il mercato nazionale. Ad esempio sto pensando ad un portale di video nel quale siano presenti solo contenuti in italiano, assolutamente selezionati e di qualità, in modo da costituire una valida alternativa alla TV generalista e satellitare, senza dipendere da essa (ovvero linkando solo video prodotti dagli utenti, non cannibalizzati dai media tradizionali). In pratica sarebbe la creazione di una vetrina nazionale per corti cinematografici, film indipendenti, video musicali di gruppi italiani senza etichetta, documentari, tutti sotto licenza Creative Commons . Una serie di canali che offrano video on demand ospitati sulle piattaforme di videosharing esistenti. Una specie di selezione "manuale" e ragionata dei migliori contenuti italiani con recensioni dettagliate e la possibilità per gli utenti di commentarli online, classificati con rigore da moderatori qualificati, invece che in maniera automatica ed approssimativa dagli algoritmi basati esclusivamente su folksonomies. Proprio perchè in generale tutti i contenuti che si trovano nei grandi portali di videosharing sono prevalentemente in inglese, francese, giapponese e tedesco, creare qualcosa di specifico per il nostro paese secondo me potrebbe avere successo e in quest'ultimo caso non servirebbero grossi investimenti, ma tanto lavoro di selezione e realizzazione di un'interfaccia semplice e gradevole!
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