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HANNO SUPPORTATO DIGITAL WORLDS INVIANDO PRODOTTI DA RECENSIRE
In rete alla scoperta di Midori, il sistema operativo Microsoft del futuro
Di Alex (del 02/08/2008 @ 14:44:36, in Universo Microsoft, letto 2951 volte)
Nonostante Microsoft stia cercando di spingere i riluttanti utenti ad adottare finalmente Windows Vista con un marketing aggressivo, mentre sta alacremente preparando il suo successore Windows 7 (che, dopo la fuga dai loro laboratori della Milestone 1, è diventata di dominio pubblico) l'attenzione della rete in questi giorni è concentrata addirittura sul terzo sistema operativo che a Redmond stanno sviluppando e che rappresenta una decisa sterzata verso tutta una diversa concezione, con una riscrittura da zero che segna l'abbandono di Windows dopo più di 20 anni. Ma procediamo con ordine, precisando innanzi tutto che il progetto è in una fase assolutamente embrionale e le notizie a riguardo sono pochissime e trapelano da indiscrezioni dopo la pubblicazione di un documento tecnico, sul sito di da SDTimes, che illustra sommariamente le linee guida per gli sviluppatori. Stanno cambiando le esigenze degli utenti che non usano più un solo computer ed hanno bisogno di sincronizzare i dati su vari PC a casa ed in ufficio, sul notebook, sul palmare, fin sul cellulare. Midori, (questo il nome del progetto che in giapponese fra le altre cose significa verde), grazie ad un'architettura asincrona, consentirà l'utilizzo di varie risorse in parallelo e una gestione dinamica delle stesse. Sarà quindi il primo sistema operativo virtuale di Microsoft ed avrà caratteristiche innovative davvero oltre che nelle meccaniche di funzionamento (si parla di cloud computing e virtualizzazione) , anche nell'interfaccia e nel modo di utilizzare il computer, risolvendo nel contempo molte criticità dell'ormai pachidermico Windows. Midori si appoggerà sul web e non sul computer locale, e sarà caratterizzato da un decentramento sempre più accentuato. Ovvero, alla base, ci sarà un core internet-centrico: componenti tra loro interconnessi in grado di eseguire processi software isolati. In altre parole, non più un unico sistema operativo monolitico installato su una sola macchina, ma un insieme di moduli che permetterà di accedere di volta in volta ai software necessari presenti su server dedicati. Ci saranno due livelli di kernel: un nucleo che si occupa dell'interfacciamento di driver con l'hardware ed un microkernel pensato per gestire tutte le applicazioni e le funzionalità del sistema operativo. Probabilmente alcuni dei nuovi concetti saranno derivati dal progetto Singularity a proposito del quale trovate qui sotto una recente intervista agli sviluppatori.
Singularity III: Revenge of the SIP
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