Nonostante Microsoft stia cercando di spingere i riluttanti utenti ad adottare finalmente Windows Vista con un
marketing aggressivo, mentre sta alacremente preparando il suo successore
Windows 7 (che, dopo la fuga dai loro laboratori della
Milestone 1, è diventata di dominio pubblico) l'attenzione della rete in questi giorni è concentrata addirittura sul
terzo sistema operativo che a Redmond stanno sviluppando e che rappresenta
una decisa sterzata verso
tutta una diversa concezione, con una
riscrittura da zero che segna l'abbandono di Windows
dopo più di 20 anni. Ma procediamo con ordine, precisando innanzi tutto che il progetto è in una
fase assolutamente embrionale e le notizie a riguardo
sono pochissime e trapelano da indiscrezioni dopo la pubblicazione di un
documento tecnico, sul sito di da
SDTimes, che illustra sommariamente le
linee guida per gli sviluppatori.
Stanno cambiando le esigenze degli utenti che non usano più un solo computer ed hanno bisogno di sincronizzare i dati su vari
PC a casa ed in ufficio, sul
notebook, sul
palmare, fin sul
cellulare.
Midori, (questo il nome del progetto che in giapponese fra le altre cose significa
verde), grazie ad un'architettura asincrona, consentirà l'utilizzo di varie risorse in parallelo e una gestione dinamica delle stesse. Sarà quindi il primo sistema operativo virtuale di Microsoft ed avrà caratteristiche
innovative davvero oltre che nelle meccaniche di funzionamento (si parla di
cloud computing e
virtualizzazione) , anche nell'interfaccia e nel modo di utilizzare il computer, risolvendo nel contempo
molte criticità dell'ormai
pachidermico Windows. Midori si appoggerà sul web e non sul computer locale, e sarà caratterizzato da un
decentramento sempre più accentuato. Ovvero, alla base, ci sarà un
core internet-centrico:
componenti tra loro interconnessi in grado di eseguire
processi software isolati. In altre parole, non più un unico
sistema operativo monolitico installato su una sola macchina, ma un
insieme di moduli che permetterà di accedere di volta in volta ai software necessari presenti su server dedicati. Ci saranno due livelli di
kernel: un nucleo che si occupa dell'
interfacciamento di driver con l'hardware ed un
microkernel pensato per gestire tutte le
applicazioni e le
funzionalità del sistema operativo.
Probabilmente alcuni dei nuovi concetti saranno derivati dal progetto
Singularity a proposito del quale trovate qui sotto una recente intervista agli sviluppatori.
Singularity III: Revenge of the SIP