Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
| In molti si sono chiesti perchè il software open source offerto quasi sempre con licenza d'uso gratuita e liberamente modificabile e condivisibile, non riscuota lo stesso successo di quello proprietario, spesso molto costoso e immodificabile, pur offrendo le stesse funzioni ed essendone addirittura compatibile. |
La ragione spesso individuata è che la percezione di qualcosa offerto gratuitamente è negativa..
"Se non lo fanno pagare, deve essere scadente" ...penserebbe l'utente comune. Certamente c'è
una prima diffidenza e solo chi lo ha provato si rende conto di avere a disposizione una piattaforma solida, completa di ogni applicazione si possa desiderare ed altamente personalizzabile.
Linux, pur essendo installato solo sull'
1% dei computer (10 milioni sul miliardo esistente), è ormai supportato da tantissimi volontari disposti ad aiutarti per risolvere ogni difficoltà. Il resto lo fa
Google Search. Basta inserire la
stringa d'errore o poche mirate parole nel motore di ricerca e spesso si trova al primo tentativo la soluzione! Si potrebbe quindi ipotizzare che l'utente medio sia
semplicemente pigro. Anche l'idea di abbandonare il familiare
Windows lo spaventa: già utilizzare il superiore
Firefox al posto dell'obsoleto e pesante
Internet Explorer è troppo per il
70% dei navigatori. Ma non può essere solo questa la ragione. Circa il
9% degli utenti è disposto a
spendere il doppio di un normale PC per comprarsi un
Apple accettando di imparare ad usare un sistema operativo completamente differente (paradossalmente molto simile a
Linux) e con
grandissime limitazioni: prima fra tutte, il fatto di di dover per forza scegliere il computer fra un numero ristretto di modelli e tutti dello stesso costruttore, con prestazioni medie rispetto a quanto acquistabile con lo stesso budget scegliendo un
normale PC e sposando (spesso senza neanche esserne consapevoli) il
Trusted Computing e una filosofia che ti obbliga ad incunearti in
servizi web liberticidi come
MobileMe ed
iTunes . In realtà molto del successo dei prodotti di
Apple, che si distingue in maniera netta rispetto a tutti gli altri marchi famosi, è dovuto alla capacità
di comunicazione dell'azienda di
Cupertino (che si identifica in pratica con un unica persona:
Steve Jobs). Certo, i prodotti
Apple sono splendidi oggetti di design, immediatamente riconoscibili, ma sempre più spesso prodotti alternativi (chiaramente ispirati proprio alle idee dei creativi Apple) sono altrettanto eleganti e desiderabili. La differenza fra la capacità di conquistare una consistente fetta di utenti fra il
Mac OSX e Linux, è dovuta alla
facilità d'uso: il primo riesce a fare accettare a molti tutte le limitazioni, nonostante oltretutto il costo da bene di lusso, in nome di semplicità ed affidabilità. Le carte da giocarsi con
Linux per favorirne una rapida diffusione sono quindi l'
interfaccia utente e la
compatibilità. Deve essere quanto più essenziale, naturale e semplice da utilizzare e, con buona pace degli smanettoni (fra i quali mi includo) che ci si divertono tanto, le laboriose configurazioni in modalità testo devono
scomparire. Un programma dev'essere installabile come fosse un eseguibile di Windows. Un enorme lavoro deve essere quindi fatto per automatizzare tutti i processi di installazione e
riconoscimento delle periferiche (già molto è stato fatto, in realtà) e, per quanto riguarda l'interfaccia, non bisogna appesantire troppo Linux con orpelli tipo le
Screenlets , dispensando col contagocce gli effetti speciali 3D di
Compiz (pure utilissimo in altri contesti come i giochi). Dopo la prima meraviglia, risultano inutili (...chi è che tutti i giorni ruota il desktop in modalità
Cube, pretendendo magari di vedere proiettato un video fluido su una delle facce... ??
) . Ripongo grandi speranze su
Ubuntu 9.10, che nel
2009 dovrebbe far segnare un deciso passo in avanti
in questa direzione!
| Chi è costretto ad servirsi ancora di Windows per certi programmi che non sono disponibili per il Pinguino (come iTunes) , ha difficoltà ad adottare Linux come unico sistema operativo. |
Si rischia quindi che, anche chi lo ha provato e apprezzato da Live CD, poi non lo utilizza mai nelle attività di tutti i giorni. La soluzione c'è e si chiama
virtualizzazione. Immaginate per un attimo di poter utilizzare
contemporaneamente 2 sistemi operativi, senza dover rinunciare ad alcuna applicazione, accedendo ad entrambi dalla stessa schermata, come vedete nell'immagine in alto (o addirittura rendendo il sistema operativo ospite
trasparente!). Sotto avete la familiare barra di avvio di
Windows e sopra quella di
Ubuntu! Per ottenere un simile risultato, basta installare il freeware
Virtualbox, selezionare
Ubuntu 8.10 Plus come sistema
Guest, (assegnandogli
8/12 Giga di spazio sull' harddisk), ed infine installare le
Virtualbox Additions che ti permettono l'integrazione perfetta dei due sistemi sfruttando tutto lo spazio sul display e la gestione automatica del mouse al passaggio da un'area all'altra. Con un uso costante, scoprirete così che ci sono
anche ottime applicazioni per
Linux , che non sono disponibili per Windows e che diventano
killer applications finalmente in grado di convincervi che vale la pena passare
armi e bagagli al software libero. A me è successo con il
RSS feed reader
Akregator , fatemi sapere se scoprite qualche altro programma irrinunciabile disponibile solo per il Pinguino!